Domande frequenti

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Domande frequenti

  • Sento bruciore quando urino: cosa devo fare?

    La stranguria (ovvero il bruciore durante la minzione) è il sintomo principale della cistite (cioè dell'infiammazione della vescica); nell'uomo può indicare invece una prostatite (infiammazione della prostata). Essa può essere accompagnata da aumento della frequenza minzionale e dalla presenza di sangue nelle urine. È necessario rivolgersi in prima istanza al medico curante o eventualmente all’urologo, che verosimilmente imposterà un'adeguata terapia antibiotica.
  • Ho visto sangue nelle urine: cosa devo fare?

    La presenza di sangue nelle urine (detta “ematuria”) può essere segno di una molteplicità di problemi, quali infiammazione delle vie urinarie, calcolosi, ma anche tumore. Pertanto l'ematuria deve sempre essere indagata al fine di escludere una patologia tumorale. In prima istanza il paziente può rivolgersi al medico curante per l'esecuzione dei primi accertamenti (esame urine, urinocoltura), tuttavia quasi sicuramente verrà consultato l'urologo per eseguire gli accertamenti successivi più specifici.
  • Mi alzo la notte per urinare: cosa devo fare?

    La pollachiuria notturna (alzarsi più di una volta per urinare) è solitamente sintomo di ipertrofia prostatica. È utile consultare il medico curante in prima istanza e poi eventualmente l’urologo per impostare una terapia o eseguire ulteriori accertamenti.
  • Il PSA è aumentato: cosa devo fare?

    Il PSA (antigene prostatico specifico) è l’indicatore più importante di tumore della prostata; tuttavia PSA elevato non è necessariamente sinonimo di carcinoma prostatico, poiché esso può risultare aumentato anche in caso di infiammazione prostatica, infezioni alle vie urinarie, ipertrofia prostatica benigna, presenza di catetere vescicale. Pertanto qualora il PSA risultasse aumentato è indicato consultare l’urologo, il quale, dopo aver effettuato una adeguata raccolta di informazioni ed un accurato esame obiettivo, deciderà se impostare una terapia e rivalutare il PSA o effettuare una biopsia prostatica per escludere la presenza di tumore.
  • Chi deve eseguire il PSA e con quale frequenza?

    Tutti gli uomini al di sopra dei 50 anni dovrebbero essere informati della possibilità di eseguire il PSA almeno una volta all’anno, insieme alla visita urologica; purtroppo è controverso se l’esecuzione annuale del PSA sia realmente utile. L’urologo, grazia alla visita, valuta la necessità di ripetere l’esame con cadenza più ravvicinata. In caso di “familiarità”, ovvero se il paziente ha parenti di primo grado con storia di tumore prostatico, è utile iniziare a dosare il PSA a partire dai 40 anni.
  • Cos'è il PCA3?

    Il PCA3 è un nuovo marker di tumore prostatico, che viene ricercato nelle urine dopo che l’urologo ha eseguito un massaggio prostatico. E’ importante sottolineare che esso non sostituisce il PSA e va dosato solo in casi selezionati: esso è infatti utilizzato dall’urologo per decidere se il paziente deve eseguire una nuova biopsia prostatica, dopo che i precedenti esami istologici sono risultati negativi e il PSA è persistentemente elevato o in ulteriore aumento. Ricordiamo inoltre che attualmente, in Lombardia, il PCA3 non è dispensato dal Sistema Sanitario Nazionale: in altre parole, tale esame viene pagato interamente dal paziente. ​
  • Cos'è l'eiaculazione retrograda?

    L’eiaculazione retrograda si verifica in conseguenza all’assunzione di terapie per l’ipertrofia prostatica (farmaci alfa litici: Tamsulosina, Alfuzosina, etc) o dopo interventi endoscopici per correggere l’ostruzione prostatica (TURP, laser TURP). Il liquido seminale, al momento dell’orgasmo, non fuoriesce più all’esterno ma si riversa in vescica e viene poi emesso con le urine successive al rapporto sessuale.

Dr. Robert Bruno Stubinski

Medico Chirurgo Specialista in Urologia

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